GRIDIAMO DI GIOIA

L'omelia di Papa Francesco, durante la Messa delle Palme, mi è piaciuta molto perché racconta del regno dei Cieli attraverso il mondo di oggi; e lo fa con gli occhi di chi non ha pregiudizi, gli occhi che piacciono a me. In quello che sembra un discorso dedicato solo ai giovani, il Papa dà una stoccata tremenda a quegli adulti e a quegli anziani che si riempiono la bocca, guardando il mondo con gli occhi di chi crede di essere migliore degli altri, di essere migliore delle nuove generazioni. Insomma torna a toccare il tema dei "ragazzi di oggi" e di chi li giudica di continuo, senza fare niente per comprenderli. Vi invito a leggere questi spezzoni dell'omelia e a stamparveli nella mente e nel cuore perché ne va del nostro futuro... qui e di là.
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Cristo è morto gridando il suo amore per ognuno di noi: per giovani e anziani, santi e peccatori, amore per quelli del suo tempo e per quelli del nostro tempo. Sulla sua croce siamo stati salvati affinché nessuno spenga la gioia del vangelo; perché nessuno, nella situazione in cui si trova, resti lontano dallo sguardo misericordioso del Padre. Guardare la croce significa lasciarsi interpellare nelle nostre priorità, scelte e azioni.
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E a voi, cari giovani, la gioia che Gesù suscita in voi è per alcuni motivo di fastidio e anche di irritazione, perché un giovane gioioso è difficile da manipolare. Un giovane gioioso è difficile da manipolare!
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Far tacere i giovani è una tentazione che è sempre esistita. Gli stessi farisei se la prendono con Gesù e gli chiedono di calmarli e farli stare zitti.
Ci sono molti modi per rendere i giovani silenziosi e invisibili. Molti modi di anestetizzarli e addormentarli perché non facciano “rumore”, perché non si facciano domande e non si mettano in discussione. “State zitti voi!”. Ci sono molti modi di farli stare tranquilli perché non si coinvolgano e i loro sogni perdano quota e diventino fantasticherie rasoterra, meschine, tristi.
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Cari giovani, sta a voi la decisione di gridare, sta a voi decidervi per l’Osanna della domenica così da non cadere nel “crocifiggilo!” del venerdì… E sta a voi non restare zitti. Se gli altri tacciono, se noi anziani e responsabili – tante volte corrotti – stiamo zitti, se il mondo tace e perde la gioia, vi domando: voi griderete?

   

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